giovedì 16 luglio 2009

Ancora in metà dei comuni lombardi i buoni non servono per mensa e trasporti

Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia

Scuola, Valmaggi (PD):
Ancora in metà dei comuni lombardi i buoni non servono per mensa e trasporti
Dote scuola tripla o quadrupla per chi è iscritto alle paritarie


Sui dati di utilizzo di buono e dote scuola in Regione Lombardia diffusi oggi dall’assessore Gianni Rossoni interviene Sara Valmaggi, consigliere regionale e responsabile per la formazione del PD lombardo. “La metà dei 1.500 comuni lombardi non ha ancora sottoscritto la convenzione con la Regione per il buono scuola – dichiara Valmaggi - e ciò significa che molte famiglie lombarde non possono utilizzare il buono scuola per pagare servizi essenziali come la mensa e i trasporti, anche se sicuramente possono spenderlo al supermercato o in cartolibreria anche, come succede, per acquistare prodotti non scolastici.

Tutti i comuni si trovano invece di fronte a un carico di lavoro in più per far funzionare la macchina non proprio perfetta del buono regionale, oltretutto in un ruolo di meri esecutori. Il sistema è infatti molto accentrato sulla Regione e uno degli effetti è che non esiste uno strumento di verifica a valle del possesso reale dei requisiti da parte dei beneficiati e che quindi nessuno controlla se chi ha fatto la domanda ha diritto per reddito e per residenza a questo contributo”.
Riguardo alla tempestività con cui la Regione ha iniziato la distribuzione, Valmaggi puntualizza che “questo non può essere motivo di vanto, è invece il minimo che si possa fare dopo i ritardi dell’anno scorso, quando i buoni in alcuni casi arrivarono a novembre”.

Una critica viene mossa dal PD anche alla Dote scuola, strumento che dallo scorso anno comprende tutte le voci di sostegno allo studio, che però, aggiunge Valmaggi, “non copre servizi importanti come il sostegno all’integrazione o il supporto ai casi difficili, di cui i comuni e le scuole devono farsi carico in solitudine”. Ma la questione rilevante “è che rimane inalterato il forte squilibrio tra iscritti alla scuola pubblica e iscritti alla scuola privata nelle risorse destinate al sostegno al reddito. È del tutto incomprensibile che una famiglia con reddito ISEE non superiore a 15.458 euro abbia diritto a una dote di 120 euro se frequenta la scuola primaria pubblica e di 500 euro se è iscritto alla paritaria; nel caso della la secondaria di primo grado il rapporto è di 220 a 700 euro e in quello della secondaria superiore è di 320 a 1000 euro. Stesso reddito, stesse voci di spesa, ma trattamento molto diverso.”

Milano, 8 luglio 2009