venerdì 20 novembre 2009

IL GOVERNO SOFFOCA I COMUNI



Il Governo vara la finanziaria e chiede ai Comuni – gli unici ad avere bilanci in attivo - un ulteriore risparmio di 1 miliardo e 400 milioni di euro. Siamo alla beffa. Perché i Comuni della nostra Regione aspettano ancora i trasferimenti statali per il mancato introito ICI: meno 160 milioni di euro per il 2009 e 60 milioni per l’anno passato. Contro la politica di Pdl e Lega che a parole sono federaliste e a fatti centraliste, il Partito democratico della Lombardia lancia una settimana di mobilitazione, dal 23 novembre. Una campagna in tutta la regione con 10mila manifesti, 50mila cartoline, banchetti nelle piazze e gazebo per chiedere risorse e servizi.

Sono infatti confermati i tagli al Fondo nazionale per le Politiche Sociali e fortemente ridimensionato il Fondo per le non autosufficienze, i cui soldi sono stati utilizzati per finanziare il mediocre esperimento della social card. Una scelta sbagliata, che insieme alle mancate promesse della giunta Formigoni, costringe i nostri amministratori locali a fare i salti mortali per far quadrare i piani di zona: basti pensare agli oltre 40 milioni di euro per i servizi ai disabili, l’assistenza domiciliare agli anziani, l’assistenza ai minori in difficoltà, l’aiuto a chi rimane senza lavoro e non ha diritto agli ammortizzatori sociali.

Il taglio ai trasferimenti statali si salda con le regole attuali del Patto di Stabilità che impedisce ai Comuni di programmare investimenti e la spesa per il sociale. Il PD lombardo lavora da tempo per l’allentamento di quelle regole restrittive e per l’applicazione del patto a livello regionale. Ciò contribuirebbe da una parte a velocizzare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni ai fornitori (spesso piccole imprese o artigiani che stanno subendo pesantemente la crisi), dall’altra di far partire alcune opere pubbliche che possono servire da volano per l’economia locale.

“I tagli della prossima Finanziaria dimostrano ancora una volta come lega e Pdl siano federalisti solo a parole – attacca il Segretario PD Lombardia Maurizio Martina – Il centralismo di questo governo sta letteralmente strozzando i nostri Comuni. Serve subito un’inversione di rotta”.

“Denunciamo con forza le scelte sbagliate del Governo – dice Alessandro Alfieri, responsabile Enti Locali del PD Lombardia - che mettono in difficoltà gli amministratori locali in una fase di crisi acuta e colpiscono nella loro vita di tutti i giorni le fasce più deboli e i lavoratori più esposti alla concorrenza”.

Milano, 19 novembre 2009

DIFENDIAMO L’ACQUA, bene prirmario non infinito, dalle privatizzazioni del governo Berlusconi - Lega


L’acqua è stata messa dal governo Berlusconi sullo stesso piano di qualunque categoria mercantile. Affermando e sostenendo l’idea che qualcuno, con la scusa delle “privatizzazioni necessarie”, possa trarre profitto speculando su un bene essenziale si aprono scenari iniqui per i cittadini-consumatori.
Preoccupato che anche i suoi parlamentari si facessero carico di un sentimento diffuso in tutto il Paese, riassumibile in “Giù le mani dall’acqua, bene comune”, il governo di centrodestra Pdl-Lega ha imposto il voto di fiducia.

La nuova legge apre così ai privati un monopolio naturale che consentirà loro ampi profitti perché ottenuti senza alcun rischio di impresa in assenza di qualsivoglia concorrenza. Nella nostra provincia di Milano, ottima acqua arriva nei rubinetti dei cittadini al costo più conveniente d’Europa, il consumatore paga solo un euro per mille litri, a Berlino paga quattro volte tanto.

E’ pur vero che gli impianti resteranno in mano pubblica, ma è altrettanto vero e inquietante che il servizio di potabilizzazione, distribuzione e depurazione sarà su basi esclusivamente commerciali e qualunque appropriazione da parte dei privati sarà sicura lievitazione del suo costo. E’ inoltre plausibile pensare che, in una logica di privatizzazione dei servizi di erogazione gestita da aziende private, perfettamente immerse nella logica di mercato, i consumatori saranno spinti a consumare più acqua, bene insostituibile e non infinito.

Le nostre aziende pubbliche milanesi e lombarde sono organizzate secondo logica di impresa e le tariffe fanno fronte alle esigenze operative e agli investimenti, ma da anni non gravano sulla fiscalità generale. Il prezzo dell’acqua potrebbe subire lievi ritocchi per far fronte ai futuri e necessari investimenti decisi dai pubblici gestori, ma non sarebbe mai gravato da ingiusti profitti.
Oggi le aziende pubbliche che realizzano utili li consegnano ai loro azionisti, i Comuni.

La nostra politica per l’acqua pubblica è stata battuta in Parlamento ma è maggioritaria nel Paese. Per questo motivo, per difendere l’acqua, un bene primario, non infinito e non privatizzabile, il Partito Democratico darà vita, assieme alle associazioni ambientaliste e dei consumatori ad una raccolta di firme per una iniziativa referendaria che cancelli una legge iniqua che consente, attraverso i privati, di mettere le mani nelle tasche degli italiani.

EZIO CASATI, segretario provinciale PD Milano