sabato 27 febbraio 2010

Parabiago - 4 marzo: MOBILITA' SOSTENIBILE


GIOVEDI' 4 MARZO
PARABIAGO
biblioteca civica
(via Brisa, 1)
ore 21.00

Incontro pubblico

MOBILITA' SOSTENIBILE
per il nostro territorio


Introduce:

Claudio ROSIELLO
(portavoce Circolo PD "Enzo Biagi")

Intervengono:

Franco MIRABELLI
(consigliere regionale PD)

Francesco PRINA
(consigliere regionale PD)

Carlo BORGHETTI
(candidato PD al consiglio regionale)

Partecipa:

Agostino MARAZZINI
(candidato sindaco di Parabiago)

giovedì 25 febbraio 2010

BLOCCO DEL TRAFFICO - DOMENICA 28 FEBBRAIO.

La quasi totalità dei comuni della zona Legnanese (Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Legnano, Nerviano, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese) NON ADERISCONO al blocco del traffico di domenica 28 febbraio.

Solo il comune di Dairago aderisce al blocco del traffico che sarà in vigore dalle ore 10.00 alle ore 18.00

lunedì 22 febbraio 2010

QUALE FUTURO PER I SERVIZI SOCIALI LEGNANESI?

Da troppi anni i servizi sociali della zona legnanese necessitano di una gestione più ordinata e razionale che migliori la loro qualità e riduca la frammentazione esistente.

I partiti di centrosinistra prima ed il PD ora da sempre sostengono la costituzione di un’azienda speciale per risolvere questi problemi, ma questa proposta si è sempre scontrata con l’accanita opposizione del Comune di Legnano.

Ora è l’Amministrazione legnanese a chiedere la creazione di un ente strumentale.

La proposta del comune-capofila del tavolo di zona sembra essere sostenuta non dalla volontà di migliorare i servizi, ma da motivazioni di carattere esclusivamente economico: alleggerire il bilancio comunale delle spese per i servizi sociali per facilitare il rispetto del patto di stabilità.

A confermare questa analisi vi è la fretta con cui Legnano vuole concludere questa operazione, imponendo a tutti gli altri Comuni un percorso a tappe forzate dopo anni di silenzio e di riproposizione di politiche sociali deboli.

Al contrario il PD coglie in questo radicale cambio di rotta un’opportunità per il nostro territorio. La costituzione dell’ente strumentale non deve ridursi ad un mero espediente economico-finanziario, ma deve segnare l’inizio di un nuovo modo di pensare e gestire le politiche ed i servizi sociali legnanesi.

Occorre pertanto partire dal coinvolgimento di tutte le 11 amministrazioni presenti al tavolo di zona nell’elaborazione di un progetto che innalzi gli standard di qualità dei servizi offerti ai cittadini.

L’esperienza di altre zone dimostra come tale obiettivo sia stato realizzato dalla creazione di un’azienda speciale che non si limita alla sola gestione di alcuni servizi sociali, ma sa pianificare interventi e politiche, garantendo ai comuni i poteri di indirizzo e di controllo.

Finalmente l’amministrazione di Legnano sembra volere intraprendere quel percorso da lungo tempo da noi auspicato. Il PD non mancherà di entrare nel merito dei problemi, avanzando le sue proposte e vigilando affinché il tutto non si riduca ad un’operazione contabile in cui l’ente serva
solo a rispettare i vincoli di bilancio.

Elia Giuseppe
Coordinatore PD- Zona Legnanese

LA REGIONE DIMEZZA I FONDI SOCIALI PER I COMUNI DEL DISTRETTO DI LEGNANO

Regione Lombardia ha deliberato in questi giorni il riparto per le varie province lombarde delle risorse nazionali e regionali destinate alle politiche sociali.

Amara sorpresa per i comuni del distretto di Legnano che vedono ridotta a 665.000 euro rispetto a 1 milione e 428.000 euro dell’anno precedente (-54%) la quota a loro destinata del Fondo nazionale Politiche sociali.

La Regione quest’anno trattiene il 54% del Fondo nazionale Politiche sociali destinato ai nostri comuni, decidendo di centralizzare ancora di più la gestione delle risorse e giustificandosi con “iniziative sperimentali di rilevanza regionale; mentre nel 2009 per le stesse finalità ne aveva utilizzato solo il 10%, lasciando la gestione del resto agli ambiti territoriali

Ai comuni verranno meno le risorse per i buoni sociali, i progetti destinati ai giovani, le politiche contro le dipendenze, il sostegno ai cittadini per il pagamento dell’affitto e delle utenze, il trasporto sociale. Per contro la Regione, in quest’anno di campagna elettorale, potrà finanziare le solite iniziative spot, come il buono famiglia, erogate direttamente ai beneficiari dalle mani di Formigoni e trasformate puntualmente in evento mediatico.

giovedì 11 febbraio 2010

SISTEMA FERROVIARIO, PENATI: "QUELLO DELLA REGIONE E' UNO STATALISMO INVASIVO E INEFFICIENTE DA UNIONE SOVIETCA"

Serve investire risorse per il trasporto regionale.

Noi proponiamo di investire 500 milioni di euro per l'intera legislatura


"Quello della Regione è uno statalismo invasivo e inefficiente da Unione Sovietica." Filippo Penati commenta così la gestione del sistema ferroviario regionale della Regione Lombardia.“Lo sfascio del servizio ferroviario regionale - afferma - è ogni giorno più insopportabile.
Anche se la Regione ha tenuti nascosti da quasi un anno i dati sulla puntualità e sulla qualità del servizio è stata costretta ad ammettere che per il mese di febbraio i pendolari hanno diritto a sconti che vanno dal 20 al 50 per cento su 15 delle 29 linee. Su 15 tratte i disservizi sono pesanti o gravi anche tenendo conto solo della puntualità e non della sua qualità,ossia qualità delle carrozze, pulizia, riscaldamento, affollamento “.

“Siamo arrivati al punto - continua Penati - che i pendolari non consultano i tabelloni delle stazioni per vedere di quanti minuti è il ritardo ma per verificare se il treno è stato soppresso o no”.

Con il nuovo assetto societario, che unifica i due precedenti concessionari (Trenitalia e FNM) nella Newco “TLN srl” si da vita a un nuovo monopolista del servizio regionale nel quale la Regione, quale azionista di riferimento delle Nord, diventa affidatario del servizio, gestore e controllore.

“Una situazione insostenibile - commenta Penati - sia dal punto di vista giuridico che economico e il continuo degrado del servizio è la plastica dimostrazione che la dove si costruiscono monopoli gli utenti sono costretti a subire aumenti tariffari e peggioramento del servizio. Quello che serve è una scelta netta di liberalizzazione del settore che separi chi programma, affida e controlla il servizio da chi gestisce. Alla Regione devono andare i compiti di programmazione, assegnazione del servizio e controllo, alle società la gestione. Ma per Formigoni non è così. In Regione c’è un rigurgito di statalismo che ricorda quello invasivo e inefficiente dell’Unione Sovietica.”

“Le alternative ci sono- aggiunge Penati-e sono due. Una prevede che la Regione esca dalle Nord e svolga il suo compito di programmazione, affidamento e controllo; l’altra che non dismetta le sue partecipazioni societarie, ma si costituisca un’Autorità regionale indipendente con il compito di programmare e assegnare il servizio sugli indirizzi stabiliti dalla Regione e svolgere i controlli”.

“Ma ciò che più serve di più - conclude Penati –è investire risorse per il trasporto regionale. Noi proponiamo di investire 500 milioni di euro , 100 milioni all’anno per i prossimi 5 anni, per l’incremento dei servizi, una cifra che può apparire consistente ma è modesta per un bilancio come quello regionale che ammonta a 23 miliardi di euro l’anno. Bisogna infine aprire una vertenza con il governo nazionale per equilibrare le risorse destinate al trasposto ferroviario regionale. Ad oggi infatti alla Lombardia arrivano dallo Stato solo 7,60 euro a chilometro, mentre alla Puglia ne arrivano 16 e alla Campania 14,5”.

Nerviano: LEGALITA' e DEMOCRAZIA

Nella mattinata di martedì le forze dell’ordine hanno sgomberato l’area della ex Ipi System occupata illegalmente dal Collettivo Oltre il Ponte.

A seguito dello sgombero, svoltosi pacificamente, uno sparuto gruppo di partecipanti al presidio, promosso dal Collettivo Oltre il Ponte e da vari centri sociali della zona, ha successivamente dato vita ad un corteo che si è diretto sotto l’abitazione privata di Enrico Cozzi, sindaco di Nerviano, al momento impegnato a svolgere le sue funzioni amministrative nella sede municipale.
Di fronte all’abitazione di Enrico Cozzi questo gruppo di persone ha fatto oggetto il Sindaco di insulti additandolo come fautore di politiche repressive.

Condanniamo fermamente questa intollerabile e sgangherata aggressione, che oltrepassa i limiti del confronto civile e democratico.

Esprimiamo solidarietà al Sindaco Cozzi e pieno sostegno al suo operato da sempre improntato: al rispetto della legalità; alla promozione di politiche giovanili che valorizzano tutte le realtà attive nella comunità nervianese; alla promozione di politiche sociali attente alle fasce più deboli della popolazione ed uno sviluppo sostenibile del territorio.

I rapporti con il Collettivo sono stati per un lungo periodo caratterizzati da uno spirito di collaborazione.

E’ stata proposta al Collettivo, come ad altri gruppi, la possibilità di coprogettare l’utilizzo di spazi pubblici comuni da condividere con tutte le altre associazioni presenti sul territorio (Sala Civica di Garbatola, Ex Meccanica).

La pratica della democrazia necessita dell’osservanza della legalità, del rispetto degli interlocutori e della volontà di confrontarsi civilmente.

La mancanza di questi elementi produce solo dannose ed inaccettabili situazioni di scontro.
Solo il ritorno ad una situazione di legalità e di reciproco rispetto potrà creare le condizioni per un dialogo costruttivo.

PD Circolo di Nerviano
Giunta Comunale di Nerviano
Gruppo consiliare “L’Ulivo per Nerviano”
PD Zona Legnanese

mercoledì 10 febbraio 2010

Parabiago: MARAZZINI SINDACO



















Nelle piazze di Parabiago, domenica 14 febbraio, inizia la campagna elettorale del candidato Sindaco per il centro sinistra Agostino Giuseppe (Tino) Marazzini.

Marazzini è candidato e sostenuto dalle liste “Insieme per Parabiago MARAZZINI SINDACO” e “NOI per la città MARAZZINI SINDACO”.

Investire per il futuro dei cittadini è l’impegno di Marazzini, e di tutte le donne e uomini della coalizione che sostiene la sua candidatura.

Investire per il futuro, per consegnare nelle mani delle generazioni future una città migliore.

I gazebi della coalizione saranno presenti nelle varie piazze di Parabiago a partire da domenica 14 febbraio 2010,

Il calendario prevede i gazebi nei seguenti luoghi, dalle 8 alle 13,
domenica 14, 21 e 28 febbraio:
- Parabiago, p.zza Maggiolini
- Ravello, p.zza della Chiesa – via Watt
- San Lorenzo, p.zza della Chiesa – via Manara
- Villastanza, p.zza Indipendenza
- Villapia, p.zza Risorgimento

Insieme per Parabiago MARAZZINI SINDACO
NOI per la città MARAZZINI SINDACO

e-mail: info@marazzinisindaco.it
web: www.marazzinisindaco.it

mercoledì 3 febbraio 2010

FILIPPO PENATI PER LA LOMBARDIA: CON TE IL PROGRAMMA CONDIVISO

Questi dieci punti sono una prima riflessione sulle cose da fare per costruire l’alternativa lombarda.

Più che punti programmatici veri e propri sono spunti per una riflessione che vogliamo sviluppare insieme con il tuo contributo.

Sono il risultato e la sintesi del lavoro di molti esperti in diversi settori, dei consiglieri regionali uscenti, delle forze che sostengono la mia candidatura.

Abbiamo bisogno del tuo contributo, delle tue osservazioni e del tuo impegno per meglio definirli, perché siano davvero il nostro grande progetto collettivo per la Lombardia di domani.

Scrivi i tuoi commenti direttamente su www.penatipresidente.it
oppure inviali via mail all’indirizzo info@penatipresidente.it

Perché l’alternativa lombarda la costruiamo insieme.

Filippo Penati

1. NUOVO SVILUPPO. CON L’ECONOMIA VERDE.

Anche in Lombardia possiamo aprire una nuova via per lo sviluppo e la crescita sostenibile. La frontiera dell’economia verde è una realtà già in molte regioni avanzate del mondo: deve esserlo anche per noi.

Il nucleare imposto dal Governo in alcune realtà del paese è un clamoroso passo in dietro che noi non vogliamo percorrere.

Nei prossimi 5 anni serve un grande piano d’investimenti per trasformare la Lombardia nella più importante piattaforma produttiva del paese per quanto riguarda le energie rinnovabili.

Efficienza energetica e produzione da fonti rinnovabili saranno i due pilastri della nostra azione quotidiana.

Occorre realizzare presto la Sportello regionale per le autorizzazioni e un Piano d’azione per incentivare anche fiscalmente tecnologie come il solare termico, il fotovoltaico, il geotermico e gli impianti di cogenerazione integrati con fonti non fossili. Lavoreremo inoltre ad un programma regionale per la ristrutturazione edilizia per realizzare edifici a “emissione zero”.

In Lombardia produrre e consumare energia pulita dovrà diventare facile e quotidiano. Per tutti.

2. CENTRALITÀ DELLA PERSONA: A PARTIRE DA ANZIANI E BAMBINI.

La rete dei servizi socio-sanitari va irrobustita. In Lombardia abbiamo Ospedali eccellenti ma spesso fuori dalle loro mura non troviamo servizi adeguati sul territorio. Proponiamo un piano per diffondere la rete territoriale dei servizi a partire dall’assistenza domiciliare e dalla medicina di territorio sviluppando servizi oggi troppo deboli.

I Comuni devono tornare ad avere un ruolo da protagonisti nella programmazione degli interventi sociali e agli ambiti di zona vanno resi sempre più protagonisti.

Il fondo regionale per la non autosufficienza va istituito e garantito negli anni.

Proponiamo che entro il 2015 la Lombardia arrivi almeno al 30% di copertura del posti negli asili nido (oggi è poco sopra il 15%) così come indicano gli obiettivi Europei. Vogliamo studiare una forma di sostegno regionale ai costi di cura sostenuti dalle famiglie a partire dalle rette degli asili nido e dalle spese per le badanti in famiglia.

Le cure odontoiatriche sono di fatto escluse dal Servizio Sanitario Nazionale. Vogliamo proporre che Regione Lombardia attivi un’assicurazione di 150 Euro per ogni cittadino – a partire da bambini e adolescenti - che svolge la sua regolare attività di prevenzione dentistica così da poter essere coperto quando dovrà affrontare le spese più importanti.

Sosteniamo la sperimentazione regionale del reddito minimo d’inserimento adottato in quasi tutti i paesi europei.

Vogliamo promuovere una “Carta degli innovatori sociali” per un rapporto sempre più forte e quotidiano con lo straordinario patrimonio diffuso del volontariato sociale lombardo, del non profit e del terzo settore locale.

3. AL LAVORO. PER PROMUOVERE OPPORTUNITÀ.

La crisi economica picchierà ancora duro in Lombardia.

Per noi tutelare il lavoro – autonomo e dipendente – è una priorità assoluta.

È necessario costruire un modello sperimentale per cui chi perde il posto di lavoro abbia una retribuzione più vicina al salario e possa trovare un’altra occupazione entro un anno.

Penso poi ai ceti produttivi, professionisti con partite Iva, artigiani, piccoli imprenditori, che spesso sono imprese famigliari, dove in un anno si sono persi più di 25 mila posti di lavoro. Per loro e insieme a loro vogliamo realizzare misure concrete, penso al forfettone fiscale, a meccanismi di alleggerimento dell’Irap, al sostegno della qualificazione professionale

A tutti coloro che provano ogni giorno a conquistare un ruolo nella società con fatica noi abbiamo il dovere di garantire una possibilità.

Inoltre oggi le politiche industriali sono praticamente snobbate dagli interventi di Regione Lombardia. Occorre invece lavorare fattivamente lungo tre direttrici: il sostegno alle reti di impresa-laboratori-università (distretti e metadistretti), l’accesso la credito con il potenziamento dei Confidi e la formazione professionale.

4. MUOVERSI BENE E NON PERDERE TEMPO.

Ad oggi il pendolarismo fra Milano e l’hinterland è soddisfatto per l’88% dall’automobile privata. Nessun altro territorio in Europa ha un tale deficit di servizi di trasporto pubblico.

Il fallimento dei 15 anni di governo Formigoni sui trasporti pubblici è evidente se si pensa anche solo allo stato pietoso delle ferrovie lombarde. Serve una nuova “cura del ferro” con investimenti rapidi per il sistema ferroviario regionale.

Occorre avviare subito l’integrazione tariffaria che non è mai decollata. Sia per i servizi “auto-filo-metro-tranviari” che per le ferrovie vanno immaginati sistemi più concorrenziali di quelli esistenti. Promuoviamo la costituzione di un'unica Agenzia regionale dei trasporti.

Per il trasporto privato sosteniamo innanzitutto la realizzazione della Pedemontana, della Tangenziale Esterna milanese e della Bre.be.mi.

5. UNA RISORSA DA TUTELARE: IL TERRITORIO.

Occorre una svolta nella capacità di programmazione equilibrata nell’utilizzo del territorio.

Per troppi anni abbiamo assistito a gestioni disomogenee e scoordinate che hanno prodotto conseguenze assai negative. Abbiamo una altissima densità abitativa e una fitta frammentazione amministrativa che non ha permesso una corretta pianificazione sovra comunale degli interventi.

Va assolutamente ridotto il consumo di suolo.

La Regione ha legiferato molto in materia di urbanistica comunale ma non ha per nulla aiutato il governo dello sviluppo dell’area metropolitana. Lo stato di crisi di quest’area ha effetti quotidiani su 5 milioni di lombardi.

Per questo occorre un salto di qualità nel modello amministrativo lombardo a partire dall’istituzione della città metropolitana di Milano e articolando una reale pianificazione sovracomunale come strumento essenziale per evitare la diffusione incontrollata degli insediamenti sul territorio.

Un bene fondamentale come l’acqua va salvaguardato e gestito con la massima efficienza anche in Lombardia. Il territorio montano della nostra regione non solo va custodito ma occorre investire su di esso, come purtroppo non si è fatto per anni. L’agricoltura lombarda rimane un settore centrale della nostra economica e può giocare un ruolo decisivo per il futuro. Noi vogliamo sostenere le filiere produttive regionali, tutelare le nostre specialità agroalimentari a partire dalle produzioni tipiche, incentivare un modello di agricoltura multifunzionale e potenziare gli strumenti a sostegno della tutela del territorio agricolo.

6. MENO BUROCRAZIA, PIÙ EFFICIENZA E TRASPARENZA

Vogliamo una pubblica amministrazione regionale sempre più trasparente, rapida e imparziale.

In tutti i comparti dell’amministrazione regionale la valutazione della performance dell’amministrazione stessa deve essere attribuita ad una Autorità indipendente regionale con valutatori indipendenti dalla dirigenza e dal sistema politico.

Vogliamo radicare anche in Lombardia la cultura della valutazione e della misurazione dei risultati attraverso il confronto fra strutture omogenee con l’applicazione del metodo del benchmarking che comporta l’obbligo per le amministrazioni che occupano posizioni peggiori nella graduatoria di riallinearsi alla media anche attraverso l’utilizzo di incentivi e disincentivi.

Diciamo si all’anagrafe on line degli eletti in regione che comporta la raccolta annuale dei dati sui redditi del Presidente, degli assessori e dei consiglieri e dirigenti regionali, sui loro patrimoni e le relative variazioni.

7. UN FISCO A MISURA DI FAMIGLIE E IMPRESE

Per le Famiglie. Proponiamo di riorganizzare l’Irpef regionale in funzione del carico famigliare così come hanno già fatto altre regioni come il Veneto, per sostenere meglio chi a più figli. Proponiamo inoltre l’aumento dell’esenzione Irpef fino a 30mila euro.

Bisogna sostenere le giovani famiglie con meccanismi di rimborsabilità delle spese di cura dei figli, sgravando anche i redditi delle giovani coppie che lavorano.

Per le imprese. A livello nazionale gli Studi di Settore vanno rapidamente superati. A livello regionale è possibile e necessario rimodulare l’Irap soprattutto a vantaggio della piccola impresa.

8. AL FIANCO DI CHI SCOMMETTE SU FUTURO, A PARTIRE DAI GIOVANI.

Una grande istituzione come Regione Lombardia deve soprattutto essere vicino a chi ci prova, a chi si mette in gioco.

In particolare ai giovani che rischiano di rimanere sommersi dalla crisi. Uno su due è precario a vita, uno su quattro è indigente, tutti sono privi di garanzie. Un’idea della flessibilità che invece è solo insicurezza. Mentre è proprio la certezza di alcune garanzie che permettono possibilità e dinamismo.

Bisogna dare risposte alla loro inquietudine e alla loro delusione. Bisogna delineare un nuovo welfare che li includa, non li faccia sentire parte marginale della società.

Bisogna attuare pratiche in loro sostegno, favorirne l’emancipazione dalla famiglia con un assegno d’autonomia, secondo i migliori modelli europei.
Attuare politiche per la casa, anche con interventi di housing sociale e con l’introduzione di agevolazioni fiscali per i proprietari che affittano loro gli immobili.

9. LOMBARDIA DIGITALE.

L’uso delle potenzialità offerte dalla rete non può essere lo sfizio di pochi.
È la base per essere informati, per lavorare in ogni posto con ogni parte del mondo.
È una parte importante delle condizioni di sviluppo nella società contemporanea.

Quello che è stato fatto in Lombardia sino ad oggi non è sufficiente.

Bisogna predisporre un piano per eliminare il digital divide di prima e seconda generazione su tutto il territorio (oggi ne soffrono ancora in particolare le province della bassa lombarda), è necessario pianificare la realizzazione della futura rete a banda ultralarga di terza generazione (NGAN) e individuare misure per incentivare l’uso dei servizi a banda larga da parte di cittadini e imprese a partire dall’e-government regionale e dalla informatizzazione delle procedure in campo sanitario, formativo, per il pagamento dei tributi ed il rilascio delle autorizzazioni.

10. CASA DOLCE CASA

La prima abitazione è un bisogno primario che è sempre meno garantito.

Le istituzioni non posono occuparsi solo delle fasce più deboili ma devono favorire un mercato con prezzi più accessibili per i ceti medi e una maggior disponibilità all'affitto.

Infine il riuso degli edifici esistenti va accentuato con politiche piubbliche e sgravi, anche per ridurre iol consumo di suolo negli anni a venire.

La Regione non ha fatto abbastanza in questo che è uno dei suoi impagni primari.