mercoledì 19 maggio 2010

DIAMO OSSIGENO AI COMUNI

I Comuni sono l’asse portante del sistema istituzionale e rappresentano il punto più avanzato per contrastare la crisi economica, per modernizzare il sistema delle infrastrutture, per garantire la coesione sociale, per tutelare i diritti di cittadinanza.

Con l’ultima Finanziaria, il Governo ha fatto carta straccia del pronunciamento pressoché unanime del Parlamento che un anno fa aveva votato un ordine del giorno proposto dal PD per l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni e ne ha confermato i vincoli, impedendo nuovamente alle autonomie locali di investire in opere pubbliche utili per lo sviluppo delle Comunità e fondamentali contro la crisi e per il sostegno al lavoro.

Ma contro i Comuni il Governo ha fatto anche di peggio. La Legge Finanziaria del 2010 non ha restituito quanto dovuto in seguito all’abolizione dell’ICI, ha tagliato ferocemente il fondo ordinario, ha bloccato ogni forma di autonomia impositiva, ha tagliato le risorse per la sicurezza, le risorse per la scuola dell’obbligo, per il fondo nazionale delle politiche sociali, per l’ambiente e stiamo ancora attendono segnali per un serio e condiviso avvio del “federalismo fiscale”.

Il Partito Democratico è fermamente contrario a questa politica perché impedisce alle Comunità locali di rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese e per questo motivo ha avviato una campagna di mobilitazione cui parteciperanno migliaia di amministratori e il Segretario nazionale, Pier Luigi Bersani.

Il PD presenterà una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere:

1) L’attuazione del federalismo fiscale così come previsto dalla Legge 42/2009 per accrescere l’autonomia Finanziaria degli Enti Locali, e, nel contempo la responsabilità degli amministratori;

2) La modifica degli obiettivi e delle regole del patto di stabilità, per sostenere la spesa per investimenti, favorire politiche di coesione sociale e premiare i Comuni virtuosi;

3) La restituzione completa (e la rivalutazione) dell’ICI prima casa;

4) Adeguati sostegni ai piccoli Comuni, con una più forte incentivazione della gestione associata di servizi e funzioni in capo alla Unioni di Comuni, con l’aumento del fondo degli investimenti e il ripristino del Fondo Nazionale della Montagna;

5) Il completo reintegro del fondo per le politiche sociali.

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